' Un racconto che è insieme avventura, satira politica e riflessione esistenziale '
' Con la sua miscela di avventura, ironia e profondità filosofica, si candida a diventare un piccolo cult '
Dino è un giovane qualunque nella Firenze di fine millennio, ma la noia del quotidiano e la fame di ideali lo spingono lontano. Molto lontano. Tra nebbie di sogni e sigarette, proclama: «Vado a combattere la rivoluzione!». Parte per il "Chipotle", una versione strampalata del Chiapas, sulle orme di un Sudcomandante mitico e mascherato. Ma il viaggio di Dino è soprattutto interiore: un’epopea tragicomica tra utopie, rivolte personali e battaglie folli contro le catene invisibili del nome, del lavoro, del sistema. La sua è una dichiarazione di libertà travestita da romanzo, un inno punk-rock alle partenze, da cantare col sorriso – e il passamontagna. Ispirato all’estetica zapatista, “Signori, su la testa!” è un racconto fuori dagli schemi, che mescola battute fulminanti, piccoli gesti eroici e slanci surreali.